sabato 3 settembre 2011

Un nuovo blog...

diciamocelo.... ne avevamo sto gran bisogno? Forse no, ma mi piaceva l'idea di un posto dove conservare le emozioni che i libri riescono a portare nella mia vita... adoro leggere fin da bambina... adoro leggere di tutto... dalle etichette delle confezioni di detersivo... ai libri che mi han sempre tenuto compagnia e raramente mi han deluso!

Così eccomi qua a condividere con voi sensazioni ed impressioni, commenti e critiche che accompagnano ogni lettura!

Inizio con un libro che ho molto amato questa estate.... un'estate un po' particolare perchè purtroppo abbiamo scoperto due gravi malattie in famiglia e la cosa ci ha sconvolto non poco la vita... stiamo andando avanti tra speranza e paura... ma non molliamo.... e in questo clima mi è capitata tra le mani questa storia....


L'ARTE DI ASCOLTARE I BATTITI DEL CUORE
Jan-Philipp Sendker


A Kalaw, una tranquilla città annidata tra le montagne birmane, vi è una piccola casa da tè dall'aspetto modesto, che un ricco viaggiatore occidentale non esiterebbe a giudicare miserabile. Il caldo poi è soffocante, così come gli sguardi degli avventori che scrutano ogni volto a loro poco familiare con fare indagatorio. Julia Win, giovane newyorchese appena sbarcata a Kalaw, se ne tornerebbe volentieri in America, se un compito ineludibile non la trattenesse lì, in quella piccola sala da tè birmana. Suo padre è scomparso. La polizia ha fatto le sue indagini e tratto le sue conclusioni. Tin Win, arrivato negli Stati Uniti dalla Birmania con un visto concesso per motivi di studio nel 1942, diventato cittadino americano nel 1959 e poi avvocato newyorchese di grido... un uomo sicuramente dalla doppia vita se le sue tracce si perdono nella capitale del vizio, a Bangkok. L'atroce sospetto che una simile ricostruzione della vita di suo padre potesse in qualche modo corrispondere al vero si è fatto strada nella mente e nel cuore di Julia fino al giorno in cui sua madre, riordinando la soffitta, non ha trovato una lettera di suo padre. La lettera era indirizzata a una certa Mi Mi residente a Kalaw, in Birmania, e cominciava con queste struggenti parole: "Mia amata Mi Mi, sono passati cinquemilaottocentosessantaquattro giorni da quando ho sentito battere il tuo cuore per l'ultima volta". (Trama da IBS)

Un libro stupendo.

Una bellissima storia d'amore, dolcissima e triste, ma triste solo perchè l'amore come lo intendiamo noi è legato alla fisicità, alla presenza, alle conferme quotidiane... questo invece è l'amore di due anime che rimangono unite anche vivendo fisicamente lontane. Un'amore che resiste al silenzio, alla distanza, alla paura... è l'amore come dovrebbe essere per tutti.
"Tutta la felicità che un uomo poteva desiderare la possedeva già. Amava ed era riamato. Incondizionatamente." .... "Era tutto lì. Così semplice, così complicato."

Mi ha rapita ed emozionata questa favola che ci insegna a guardare oltre l'apparenza, a sperare sempre, a fidarci del nostro cuore.
"L'essenziale è invisibile agli occhi" ... "I nostri sensi amano ingannarci, e gli occhi sono i più ingannevoli di tutti. Ci inducono ad avere troppa fiducia in loro. Crediamo di vedere quello che c'è intorno, ma quello che percepiamo è solo la superficie. Dobbiamo imparare a comprendere l'essenza delle cose, la loro sostanza, e per fare questo gli occhi ci sono più da impedimento che altro. Ci inducono a distrarci, e noi ci lasciamo abbagliare. Chi si fida troppo dei propri occhi trascura gli altri sensi, e non intendo solo le orecchie o il naso. Parlo di quell'organo che è dentro di noi e per il quale non c'è un nome. Chiamiamolo la bussola del cuore"

Una storia che insegna che se gli altri non ci amano come li amiamo noi non vuol dire che non ci amano... vuol dire che ci amano a modo loro ed è comunque amore. Perchè l'amore è amore in ogni sua forma.


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