Emozionante, doloroso e sconvolgente questo romanzo di Tatiana De Rosnay
Nella prima, bellissima parte, si alternano tra presente e passato due storie : quella di Sarah Starzynsky, una bambina ebrea che vive nella Parigi del 1942 con i genitori e il fratellino Michael e quella di Julia Jarmond, una giornalista americana che vive a Parigi ai giorni nostri con il marito francese e la loro bambina.
Nella seconda parte si vira verso il genere rosa, romantico. Sicuramente si va perdendo l'intensità emotiva della prima parte, ma a me sinceramente è piaciuta.
Un libro che si legge in maniera molto scorrevole riuscendo, nonostante questo, a trasmetterci tutto l'orrore dell'olocausto.
Leggendolo ci si immedesima nella piccola Sarah e ci si trova davanti a un dolore che colpisce con la potenza di uno tsunami... che ora possiamo solo immaginare, ma che sappiamo è stato provato sulla propria pelle da persone che hanno perso tutto, famiglia, cose, amici, la vita stessa. Impossibile non lasciarsi prendere dall'ansia e dall'angoscia nella sua disperata corsa per salvare il fratellino.
Mi rimarranno impresse nella mente le scene terribili della deportazione, la paura, l'umiliazione, la rabbia... e come ogni volta che leggo qualcosa su questo argomento non posso fare a meno di chiedermi come siamo potuti arrivare a tanto. Come è possibile che l'uomo possa commettere certe atrocità nell'indifferenza generale e soprattutto nell'indifferenza della propria coscienza.
E chi come me ha figli si domanda ... se fosse toccato a noi?
Per questo non posso non unirmi a questo coro e ripetere all'infinito, perchè una mostruosità del genere non avvenga mai più...
Zakhor. Al Tichkah
Ricorda. Non dimenticare mai
